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Il Chianti di Michelangelo Buonarroti

STORIA E STORIE

ANTICO PODERE CASANOVA DI CASTELLINA IN CHIANTI

Tra le piccole realtà del Chianti Classico, l’essenza di un grande territorio da sempre legato alla viticoltura, esiste l’Antico Podere Casanova, oggi proprietà della famiglia di Ezio Bucciarelli.

Il podere di Casanova fu apprezzato e rilevato, insieme a tutta la Tenuta La Torre, dal divino Michelangelo Buonarroti e per suo conto dal nipote Leonardo, con atto del 18 giugno 1549. Poco prima, il 25 aprile, il celebre scultore così scrisse al nipote: «Circa il podere di Chianti, io dico che a me piace più presto di comperare che tener danari; e se detto podere è cosa buona, a me pare da tôrlo a ogni modo e massimo essendo buon sodo, come mi scrivete (…)».
La vendita si concretizza per una spesa di 2.300 fiorini. Il maestro è definito nell’atto notarile con l’espressione di Egregium Sculptorem.

Almeno fin dai primi del Cinquecento i terreni di Casanova sono identificati come “lavorativi, vitati, olivati, fruttati e sodi”, mentre le prime annotazioni contabili certe del “vino rosso” di Casanova spedite a Casa Buonarroti a Firenze risalgono al 1551, valutato ben 50 soldi al barile.

Questi preziosi vitigni restarono in mano ai Buonarroti fino al 1863.

Dopo alterne vicende, nel 1926 si insedia a Casanova la numerosa famiglia dei Bucciarelli, mezzadri locali provenienti da Monte Bernardi, capeggiata da Dino.

Nel 1936 nasce Ezio Bucciarelli, il quale sposa Lina Giannini l’8 settembre del 1965. Ancora in questi anni il podere mostra gli antichi tratti plasmati dalla secolare conduzione dei Buonarroti. “C’era una vigna vecchia piccola sotto casa – specificano Ezio e Lina – e sotto il pozzo c’erano ancora filari con pioppi alternati a filari misti, era una coltura promiscua. Si alternavano filari di viti, olivi e fasce di terreno seminativo

I Bucciarelli sono una famiglia di gran lavoratori, oltre alla conduzione del podere esercitavano l’attività di conto-terzisti e nel 1955 acquistarono uno dei primi trattori della zona, un cingolato Fiat 25.
Rimasero mezzadri fino al 1980, quando con l’avvento della nuova generazione, rappresentata dai figli Massimo e Riccardo, i Bucciarelli firmarono il compromesso per l’acquisto del podere. Era esattamente il 20 novembre 1982. In tutta la zona è l’unica famiglia di mezzadri a possedere, lavorare e vivere ancora nell’antico podere di provenienza.

Massimo Bucciarelli si è formato a lungo all’interno della realtà familiare, ricevendo e perfezionando il sapere della secolare tradizione contadina, quella autentica.

Visitare il podere dei Bucciarelli è come tornare indietro nel tempo, tra i contadini di una volta , e si percepisce concretamente l’attaccamento e l’affetto filiale verso la terra, le viti, gli olivi.

Oggi producono e imbottigliano il loro Olio, ben quattro linee IGT, l’annata del Chianti Classico D.O.C.G., il Vinsanto e la celebre Riserva del Bucciarelli, vero fiore all’occhiello dell’azienda. Un’aurea di mistero avvolge questo vino, di un rosso rubino intenso, dalla struttura corposa ma non eccessivamente elaborata. Mostra una possente ma gentile persistenza sia olfattiva che di gusto. E’ un prodotto che non esce ogni anno ma solo quando raggiunge certi standard qualitativi molto alti. Perché prima di qualsiasi storia, la narrazione principale resta il lavoro dell’uomo, dalla vigna alla cantina. un lavoro quello dei Bucciarelli, che di fatto si tramanda ormai da un secolo.

Dai Buonarroti ai Bucciarelli, il vino dell’Antico Podere Casanova non è solo un prodotto realmente indicato nel territorio, apprezzato dai locali quanto dagli stranieri, ma porta con sé, in ogni sorso, la poderosa eredità della Storia.